Aveva paura Giuseppe Battiato, l’anziano settantaduenne che la settimana scorsa ha assassinato dentro casa sua, con una pistola Browning 7.65 che custodiva sotto il cuscino, Vito Cunsolo di 29 anni e Virgilio Cunsolo Terranova, di 30.
L’uomo resta in carcere: nell’udienza di convalida dopo il fermo dei carabinieri di Acireale, Battiato si è avvalso della facoltà di non rispondere e il gip Luca Lorenzetti, oltre a convalidare il fermo, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare.
La vicenda avvenuta la mattina tra martedì e mercoledì scorso è avvolta da alcuni buchi neri. Battiato in sede di interrogatorio durante il fermo avvenuto poche ore dopo il ritrovamento dei corpi senza vita dei due cugini di Librino, ha dichiarato che i due lo avevano minacciato lasciando intendere che pretendevano il terreno di contrada Pennisi alla periferia di Acireale. Per farci cosa? Si ipotizza per impiantare una piantagione di qualcosa: la zona è ben servita di risorse idriche dal consorzio di bonifica.
Ma tutto questo al momento è una supposizione. Tra l’altro Battiato non è mai stato certo che i due giovani assassinati fossero gli stessi che lo avevano minacciato in più occasione.