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Uccide a coltellate la moglie, un dramma tutto agrigentino: chi sono vittima e carnefice 

La lite in camera da letto, le coltellate, l’omicidio e la chiamata ai carabinieri: “Venite, ho ucciso mia moglie”. È un dramma tutto agrigentino quello che si è consumato alle prime luci dell’alba in un appartamento di Solero, un paese di poco oltre 1.600 abitanti a meno di dieci chilometri da Alessandria.

I protagonisti di questa tragedia sono volti noti ad Agrigento. Giovanni Salamone, 61 anni, agricoltore e commerciante di prodotti della terra con la passione per l’ambiente. Da anni era uno degli attivisti, impegnato sul fronte di Punta Bianca, dell’associazione ambientalista Mareamico. Nel 2020 aveva anche tentato la carriera politica, candidandosi al Consiglio comunale senza successo. Patrizia Russo, 53 anni, stimata insegnate di sostegno. In molti la ricordano per le sue esperienze prima alla scuola media “Castagnolo” di Agrigento e poi all’istituto “Andrea Camilleri” di Favara. Amava il suo lavoro, sorridente, sempre disponibile.

E chissà che il movente dell’omicidio non sia proprio da ricercare nel nuovo incarico di Patrizia, chiamata in servizio a oltre mille chilometri di distanza dalla sua terra di origine, lontano dagli interessi del marito. I coniugi erano stati ad Agrigento proprio in questi giorni, per la campagna di raccolta delle olive. Su questi e altri aspetti sono in corso le indagini coordinate dal pm Andrea Trucano e affidate ai carabinieri del Norm, comandato dal capitano Graziano Del Rio, e della Compagnia di Alessandria, guidata dal maggiore Davide Sessa. “Erano arrivati dalla Sicilia circa un anno fa, li conoscevo di vista”. A riferirlo, dopo che un uomo ha ucciso la moglie stamani all’alba a Solero è Andrea Toniato, il sindaco del paese che dall’Alessandrino porta verso l’Astigiano. Secondo le prime informazioni avrebbero due figli, ma a Solero erano da soli, lei insegnante nelle scuole medie locali. “La nostra comunità – prosegue il primo cittadino – è sconcertata. Si spera sempre che notizie come queste non arrivino mai, invece oggi per tutti noi è un giorno difficile. A cominciare dai vicini, con i quali la coppia aveva più contatti, sorpresi e increduli come succede in questi drammatici casi”.

Il parroco don Mario Bianchi descrive l’uomo come molto riservato. La donna solare, estroversa, molto credente e apprezzata come professoressa. “Entrambi partecipavano alla messa della domenica. Dalla Sicilia si erano trasferiti qui per il lavoro di Patrizia ed erano rientrati dall’isola proprio in questi giorni. Siamo rimasti tutti senza parole per quanto successo: marito e moglie erano sempre insieme, entrambi cordiali. Nella notte deve essere accaduto qualcosa di incredibile e imprevedibile. A quanto mi risulta – prosegue il sacerdote – poco dopo le 6 i vicini sono stati svegliati dal trambusto e dal movimento dei mezzi di soccorso e dei carabinieri, ma prima non avrebbero sentito rumori sospetti”.

Don Mario Bianchi, parroco di Solero, e’ stato tra i primi ad arrivare sul luogo del delitto questa mattina presto, insieme al sindaco. Con i giornalisti conferma la descrizione della coppia protagonista del fatto di sangue che ha sconvolto il piccolo centro dell’Alessandrino. “Sono persone cordiali – dice – li conosco entrambi perche’ partecipavano regolarmente alla messa della domenica”. Don Mario, 46 anni, cresciuto in provincia in un paese non lontano da qui, ordinato sacerdote molto giovane, e’ parroco a Solero, nella chiesa intitolata a San Perpetuo, dal 2005. Il sacerdote ha raccontato che poco dopo le sei i vicini di casa si sono svegliati a causa del trambusto dei mezzi di soccorso e dalle luci dei lampeggianti dei carabinieri. “Ma nessuno ha avvertito rumori sospetti” ha aggiunto.

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Redazione