Sbarco migranti a Catania, fermati due presunti scafisti

Redazione

| Pubblicato il giovedì 15 Maggio 2025

Sbarco migranti a Catania, fermati due presunti scafisti

di Redazione
Pubblicato il Mag 15, 2025

Personale della Polizia di Stato – Squadra Mobile di Catania, coordinato da questa Procura Distrettuale, ha proceduto al fermo di indiziato di delitto di due presunti scafisti di origini sudanesi, per il reato di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina.

I fatti risalgono al mese di aprile allorquando, presso l’ambito portuale di Catania, attraccava la nave ONG “Aita Mari”, battente bandiera spagnola, con a bordo 125 migranti di varie nazionalità.

Le operazioni di soccorso dei predetti migranti, iniziate in acque internazionali SAR libiche ed ultimate in acque SAR maltesi, avevano riguardato due distinti eventi, ovvero un gommone con a bordo n. 84 migranti ed un secondo natante con a bordo n. 41 migranti.

Successivamente dal Porto di Catania, assegnato quale sito di sbarco, ultimate le preliminari procedure di accoglienza, i migranti venivano trasferiti presso la struttura di via Forcile dove poteva proseguire l’azione d’indagine già avviata in banchina dagli uomini della Squadra Mobile – Sezione Criminalità Straniera e Prostituzione.

L’attività di Polizia Giudiziaria, soffermatasi da subito in particolare sul gommone con a bordo 84 migranti, consentiva di far luce sugli aspetti legati alla pericolosa traversata in mare, atteso che emergeva come il gommone di modeste dimensioni fosse partito alcuni giorni prima dalle coste libiche e poi, dopo lunghe ore di navigazione, costretto a fermarsi a causa di un’avaria, prima di ricevere i soccorsi.

            Nel contempo, l’attività di ascolto degli stranieri condotta presso i locali dell’ex Hub vaccinale, nonché gli ulteriori approfondimenti sviluppati dagli investigatori della Squadra Mobile sulle informazioni via via assunte, faceva convergere le attenzioni nei confronti di due migranti, entrambi di origini sudanesi, rispettivamente di anni 19 e 20, facenti parte dello stesso evento migratorio.

Le progressioni investigative consentivano infatti di poter determinare – a livello di gravità indiziaria – il ruolo assunto durante l’intera traversata dai due citati sudanesi i quali, unendosi al restante gruppo di migranti nelle fasi immediatamente precedenti alla partenza in mare, avrebbero avuto a vario titolo, e con diverse mansioni, il comando dell’imbarcazione, collaborando tra di loro sin dalla partenza in Libia e fino all’arrivo dei soccorsi.

In ragione dei gravi, precisi e concordanti indizi di reato emersi a carico dei due sudanesi, nonché tenuto conto del pericolo che potessero sottrarsi alle loro responsabilità e darsi alla fuga anche al di fuori dal territorio nazionale, rendendosi di fatto irreperibili, i predetti venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto in ordine all’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dall’aver riguardato l’ingresso illegale nello Stato di più di cinque persone e dall’aver posto in pericolo la vita e l’incolumità dei trasportati.

I due soggetti sottoposti a fermo venivano posti a disposizione della Procura Distrettuale di Catania, che ne disponeva la traduzione presso la Casa Circondariale di Catania “Piazza Lanza” in attesa della successiva convalida del G.I.P.

Nelle ore successive, il provvedimento di fermo veniva convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania.

Quanto sopra, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, ferma restando la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva di condanna. 

di Redazione
Pubblicato il Mag 15, 2025


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