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Licata, uccise ergastolano appena uscito dal carcere: 30 anni al catanese Cavallaro

Diventa definitiva la condanna a trent’anni di carcere per Orazio Rosario Cavallaro, 61enne di catanese residente a Ravanusa, accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio del licatese Angelo Carità, 56 anni, ucciso il giorno di pasquetta del 2018. Carità era appena stato scarcerato per scadenza dei termini di custodia cautelare nonostante una condanna all’ergastolo per omicidio. 

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso avanzato dall’avvocato Graziano Magliarisi, che difende l’imputato. Secondo la ricostruzione, supportata anche dalle riprese di una telecamera nelle adiacenze che avrebbe ripreso tutto, Cavallaro si sarebbe recato nei pressi del terreno di Carità con un’auto messa a disposizione da alcuni familiari e avrebbe esploso ben tre colpi di arma da fuoco rivelatisi letali per la vittima. L’indagine, che ebbe inizialmente difficoltà date dal fatto che non vi fosse collegamento tra vittima e omicida, subì una svolta sei mesi dopo l’efferato delitto grazie ai risultati dei carabinieri del Ris che trovarono tracce su una giacca usata da Cavallaro. 

Il delitto Carità (in basso a dx) e l’assassino

Carità era stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giovanni Brunetto, ucciso nel 2013. La Procura ha ipotizzato un delitto su commissione, quello effettuato da Cavallaro, che avrebbe agito per “vendicare” il delitto. Cavallaro in primo grado fu condannato all’ergastolo dal tribunale di Agrigento salvo poi vedersi ridotta a trent’anni la pena in Appello. Adesso la Cassazione ha confermato il verdetto che è divenuto definitivo. L’imputato è stato pure condannato a risarcire i familiari della vittima che si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Antonino Gaziano, Vincenza Gaziano e Salvatore Manganello. 

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Redazione