Finti matrimoni e false assunzioni per rilascio permesso di soggiorno: 5 denunce

Redazione

| Pubblicato il martedì 14 Gennaio 2025

Finti matrimoni e false assunzioni per rilascio permesso di soggiorno: 5 denunce

L’indagine condotta dalla Digos di Catania ha fatto poi emergere il coinvolgimento di soggetti che operavano sul territorio di Marsala
di Redazione
Pubblicato il Gen 14, 2025

Nei giorni scorsi la Polizia di Stato di Catania ha proceduto alla notifica dei provvedimenti di avviso conclusione indagine emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala.

L’esecuzione dell’attività è stata delegata alla Digos della Questura etnea ed è stata eseguita nel territorio di Marsala nei confronti di cinque persone, denunciate a vario titolo, per aver  posto in essere un’organizzazione finalizzata alla celebrazione di un finto matrimonio allo scopo di  far ottenere il permesso di soggiorno ad uno straniero e per l’assunzione fittizia di un altro straniero, il quale, attraverso l’artefatta assunzione posta in essere da un datore di lavoro in cambio di denaro, ha ottenuto indebitamente il rinnovo del permesso di soggiorno.

L’attività, iniziata nel 2020 e conclusa nel 2021, era finalizzata al monitoraggio dei c.d. sbarchi fantasma con l’obiettivo di individuare eventuali cellule terroristiche che sarebbero approdate sulle coste siciliane del catanese

L’indagine condotta dalla Digos di Catania ha fatto poi emergere il coinvolgimento di soggetti che operavano sul territorio di Marsala determinando l’instaurazione di un nuovo procedimento penale coordinato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala.

L’attività investigativa espletata dagli agenti della Digos etnea, anche attraverso servizi di natura tecnica, ha evidenziato la figura di un cittadino tunisino di 52 anni, tuttora ricercato anche per l’esecuzione di un provvedimento di pene concorrenti relativo alla commissione dei delitti di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, che per garantire la sua permanenza in Italia, dietro compenso, ha chiesto a due italiani residenti nel territorio di Marsala, classe 88 e 92, di individuare una donna che si sarebbe potuta concedere in sposa.

Gli italiani complici del tunisino hanno abilmente individuato una ragazza, classe 92, che si scoprirà poi essere in cura per patologie psichiatriche e che effettivamente convolerà a nozze con il 52enne a Marsala nel novembre del 2020. Gli accertamenti successivamente compiuti hanno messo in luce ulteriormente la circostanza che il matrimonio fosse fittizio atteso che i due “coniugi” non coabitavano e che addirittura l’uomo aveva una relazione con altra donna connazionale, la quale, come emerge dalle intercettazioni, pur consapevole della finzione posta in essere per ottenere il permesso di soggiorno, manifestava la sua gelosia nei confronti della giovane italiana.

Il 52enne  aveva, altresì, messo in piedi una sorta di ufficio di collocamento illegale attraverso la figura di un datore di lavoro, classe 73, residente a Marsala e titolare di un’impresa agricola del territorio, che, dietro il pagamento di denaro, comunicava la fittizia assunzione di un soggetto extracomunitario, nato in Guinea classe 1999, presentatogli a tal scopo dal cittadino tunisino, così consentendogli, per effetto della artefatta assunzione, di ottenere indebitamente il rinnovo del permesso di soggiorno.

Alla luce di quanto sopra, il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Marsala ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei cinque soggetti citati poiché ritenuti responsabili, in concorso fra loro, dei reati di favoreggiamento della permanenza illegale dello straniero, errore determinato dall’altrui inganno e falsità ideologica.

di Redazione
Pubblicato il Gen 14, 2025


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