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Cadavere di 56enne trovato in casa, è stato accoltellato

Un uomo di 56 anni Massimo Canfora, è stato trovato morto nella sua abitazione di Letojanni, in provincia di Messina. Sembra che l’uomo sia stato trovato senza abiti e che presenti diverse ferite sul corpo, probabili segni di accoltellamento.

Sul posto i carabinieri della Compagnia di Taormina che al momento non tralasciano nessuna ipotesi. La vicenda viene efficacemente ricostruita da https://messina.gazzettadelsud.it/ che scrive:

Sconcerto a Letojanni per l’efferato omicidio avvenuto questa mattina in via Nenzi 8.

Massimo Canfora, 56 anni, operatore ecologico della ditta Loveral, è stato ucciso all’interno della sua abitazione sembra, secondo una prima ricostruzione, con numerosi fendenti da arma da taglio. A fare la raccapricciante scoperta del corpo nudo coperto di sangue, che macchiava anche le pareti della stanza, sono stati alcuni vicini di casa allarmati dalle urla che hanno squarciato il silenzio di una tranquilla mattina d’agosto nella cittadina turistica della costa ionica messinese, in questi giorni particolarmente affollata.

L’uomo, descritto da tutti come una persona mite e affabile, viveva con il fratello nell’abitazione di via Nenzi e in questi giorni si trovava a riposo a seguito di un intervento chirurgico subito a entrambe le gambe, infatti usava le stampelle per muoversi, non senza difficoltà. Alcuni dettagli sarebbero emersi con sufficiente certezza: intorno alle 7,15 il fratello sarebbe uscito dall’abitazione per andare al lavoro, lasciando Massimo Canfora ancora vivo, a dormire nella sua camera. Intorno alle 8 l’arrivo sulla scena del crimine del proprietario dello stabile, rientrato a casa dopo una passeggiata e allertato dalle chiamate terrorizzate degli altri inquilini.

 L’uomo ha scorto il cadavere coperto di sangue e ha avvisato le forze dell’ordine giunte immediatamente: sul posto il sostituto procuratore Alessandro Liprino e i carabinieri con il capitano Giovanni Riacà, comandante della Compagnia di Taormina, e con il luogotenente Tony Zarrillo, comandante della Stazione di Letojanni. Intorno all’edificio, si sono radunati anche gli altri parenti della vittima, fra cui la sorella e i cugini, attoniti per l’accaduto.

Sono subito scattate le indagini per ricostruire cosa sia avvenuto in quei drammatici 45 minuti: secondo una prima ricostruzione sembra non ci siano segni di scasso sulla porta d’ingresso, ciò indurrebbe a ritenere che sia stata la stessa vittima a fare entrare all’interno il suo assassino.

Gli inquirenti stanno anche ricostruendo la personalità della vittima, la sua cerchia di contatti e il contesto nel quale il cruento delitto potrebbe essere maturato, senza escludere alcuna pista.

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Redazione