Un vero e proprio terremoto giudiziario. La procura guidata da Giovanni Di Leo ha messo le mani su quella che sembrerebbe essere una “tangentopoli” che parla molto agrigentino. L’ipotesi è un vasto sistema di corruzione per pilotare gli appalti pubblici in favore di determinate imprese e ditte. La Squadra mobile di Agrigento, agli ordini del vicequestore Vincenzo Perta, ha eseguito ieri cinque arresti: si tratta di quattro imprenditori favaresi e del dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Licata. In carcere sono finiti: Diego “Dino” Caramazza, 44 anni, di Favara; Luigi Sutera Sardo, 68 anni, ex consigliere provinciale ed ex assessore del comune di Favara. Ai domiciliari, invece: Federica Caramazza, 36 anni, di Favara; Sebastiano Alesci, 67 anni, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Licata; Carmela Moscato, 65 anni, di Favara. Gli indagati (al momento) sono tredici. Tra loro vi sono imprenditori, un avvocato, ingegneri e dirigenti pubblici. Ecco chi sono:
TUTTI GLI INDAGATI
Maurizio Giuseppe Falzone, 63 anni, di Licata, dirigente del settore lavori pubblici del Libero Consorzio di Trapani; Federica Caramazza, 36 anni, di Favara; Diego “Dino” Caramazza, 44 anni, di Favara; Rosaria Bentivegna, 67 anni, avvocato di Catania; Antonio Belpasso, 38 anni, di Catania; Sebastiano Alesci, 67 anni, dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Licata; Carmela Moscato, 65 anni, di Favara; Luigi Sutera Sardo, 68 anni, ex consigliere provinciale ed ex assessore del comune di Favara; Alessandro Vetro, 45 anni, di Favara; Alessandro D’Amore, 56 anni, di Matino provincia di Lecce; Vittorio Giarratana, 52 anni, di Ravanusa, dirigente del settore lavori pubblici del comune di Valguarnera; Giovanni Campagna, 46 anni, di Ravanusa, segretario particolare dell’ex assessore regionale Roberto Di Mauro; Giuseppe Capizzi, 38 anni, imprenditore e sindaco di Maletto.