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Speziale, il legale: “Cerca lavoro ma nessuno lo vuole”

Antonino Speziale – il giovane ultras del Catania calcio condannato definitivamente e recentemente scarcerato per fine pena per la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuta il 2 febbraio del 2007 durante il derby di calcio tra Catania e Palermo – non trova lavoro, sebbene lo cerchi disperatamente.

L’appello per la sua sorte e’ lanciato dal legale, l’avvocato Giuseppe Lipera, che per rendere nota la difficile situazione del suo assistito ha convocato nel suo studio di via Pasubio una conferenza stampa.

Antonino Speziale, dopo aver scontato la pena da innocente – si legge in una nota inviata dall’avvocato Lipera – sta provando pian piano ad avere una vita normale. Oggi ha 32 anni e gia’ da quando e’ stato scarcerato sta cercando, a destra e a manca, un lavoro. Il problema e’ che, sin ora nessuno, dicasi nessuno, lo ha voluto assumere, nemmeno per svolgere i lavori piu’ umili. Il motivo e’ ben intuibile – aggiunge Lipera – in molti, forse per diffidenza, forse per una cultura sbagliata, hanno timore ad assumere un ex detenuto cosi’ ‘noto’, probabilmente per la paura di avere problemi con l’Autorita’. Per cui vi e’ da chiedersi: e’ allora qual e’ il senso della rieducazione della pena? Qual e’ il senso di passare anni in carcere per poi non poter tornare a vivere? In un’Italia dove sono tanti, anzi tantissimi, coloro i quali rifiutano di lavorare per la comodita’ di un reddito di cittadinanza, chiediamo a chiunque: commerciante, imprenditore, o chiunque sia, di dare alla societa’ l’opportunita’ di salvare il povero Speziale. Come? Con un lavoro!”.

Antonino Speziale e’ stato condannato con sentenza definitiva a otto anni e otto mesi di carcere. Lo scorso dicembre e’ stato scarcerato per fine pena. (AGI)

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Redazione