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Omicidio Daphne Caruana Galizia, pentito: “Esplosivo arrivato dalla Sicilia”

L’ordigno utilizzato per uccidere la giornalista maltese Daphne Capuana Galizia, vittima di un attentato dinamitardo nell’ottobre 2017, sarebbe arrivato da Catania. Lo scrive oggi il quotidiano La Sicilia. A dirlo è il neo-collaboratore di giustizia Vince Muscat che si è auto-accusato indicando anche i mandanti dell’omicidio. Muscat è comparso ieri davanti i giudici del Tribunale di La Valletta confermando questa ipotesi: “L’ordigno venne introdotto a Malta da Jamie Vella usando il catamarano per Pozzallo”.

Muscat racconta anche di un precedente tentativo di uccisione della giornalista, poi saltato per un mancato accordo economico. Per Muscat (e non soltanto) il personaggio principale di questa vicenda è proprio Jamie Vella che avrebbe avuto importanti contatti con il clan Santapaola.

E l’elemento di congiunzione potrebbe essere quel Giuseppe Verderame, già indagato dalla Squadra Mobile di Catania nell’ambito dell’inchiesta “Zeta”, monitorato più volte insieme a Jamie Vella. Un’altra figura, legata al clan Santapaola, emerge in tutta questa vicenda: si tratta del consulente fiscale Rosario Militello, già arrestato per droga e armi.

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Redazione