Lorena Quaranta, ergastolo definitivo all’ex fidanzato 

Redazione

| Pubblicato il martedì 20 Maggio 2025

Lorena Quaranta, ergastolo definitivo all’ex fidanzato 

di Redazione
Pubblicato il Mag 20, 2025

Carcere a vita. Diventa definitiva la condanna all’ergastolo nei confronti di Antonio De Pace, l’infermiere calabrese che il 31 marzo 2020 ha ucciso l’aspirante medico favarese Lorena Quaranta. Lo ha stabilito la quinta sezione della Corte di Cassazione che con questa pronuncia ha messo definitivamente il sigillo ad una lunga, complessa e dolorosa vicenda giudiziaria. 

Il processo, infatti, è approdato per la seconda volta in Cassazione dopo che lo scorso anno una diversa sezione aveva annullato la condanna all’ergastolo nei confronti di De Pace disponendo un altro giudizio limitatamente all’eventuale concessione delle attenuanti generiche. Il caso divenne noto come “stress da covid”. Sei mesi fa, dunque, la Corte di assise di appello di Reggio Calabria (così come aveva fatto in precedenza quella di Messina) decise di non concedere alcuna attenuante confermando la condanna all’ergastolo. Verdetto che adesso diventa definitivo. 

Lorena Quaranta, giovane studentessa di Favara, viene uccisa da Antonio De Pace la notte del 31 marzo 2020 in un appartamento di Furci Siculo che i due giovani condividevano. È stato lo stesso infermiere calabrese a chiamare i carabinieri al telefono: “Venite, ho ucciso la mia fidanzata”. Il movente non è mai stato del tutto accertato. De Pace ha infatti sostenuto, almeno nelle prime fasi delle indagini, di avere ucciso Lorena perché convinto di aver contratto il Covid-19 a causa sua. 

I primi due gradi di giudizio si chiudono con la condanna all’ergastolo dell’infermiere fino all’intervento della Cassazione che annullò il verdetto chiedendo di fare luce sull’eventuale sussistenza delle attenuanti. Nel processo bis venne confermato il carcere a vita e i legali del De Pace presentarono nuovo ricorso in Cassazione lamentando “una motivazione illogica, contraddittoria, apodittica; specialmente carente e in acuizione di avversità con la sentenza di Cassazione che, rinviando, richiedeva, in specie, che nel commisurare la pena venisse tenuto conto dell’ influenza della condizione psicoemotiva vissuta dal De Pace.”  

di Redazione
Pubblicato il Mag 20, 2025


Copyright © anno 2020 - Edizioni Grandangolo - Via Mazzini, 187 - 92100 Agrigento;
Numero di telefono 0922822788 - Cell 351 533 9611 - 92100 Agrigento - Codice Issn: 2499-8907 -
Iscrizione R.O.C.: 22361 - Registrazione al Tribunale di Agrigento n. 264/04

Change privacy settings

Realizzazione sito web Digitrend Srl