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Ha strangolato il compagno di cella nel sonno: arrestato pregiudicato

Non fu morte naturale quella di Giuseppe Calcagno, deceduto il 3 gennaio in una cella del carcere di Caltagirone. Il detenuto sarebbe stato strangolato dal suo compagno di cella. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura, hanno chiuso l’indagine, con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il presunto omicida, gia’ sottoposto per altra causa agli arresti domiciliari.

L’attivita’ investigativa e gli accertamenti medico-legali hanno permesso di fare luce sulle cause della morte. Le indagini eseguite su delega del sostituto procuratore Samuela Maria Lo Martire, titolare del procedimento, e coordinate dal procuratore Giuseppe Verzera, avrebbero accertato che Calcagno e’ stato strangolato mentre dormiva. L’indagato, gia’ condannato in passato per omicidio e tentato omicidio, e’ stato rinchiuso in carcere.

La vicenda e’ stata resa nota, con un comunicato, dalla Procura di Caltagirone che parla di omicidio di quello che all’inizio era stato considerato un decesso per cause naturali. “La minuziosa attivita’ investigativa svolta – scrive la Procura nel comunicato senza indicare ne’ l’identita’ ne’ l’eta’ dell’ indagato e neppure il movente – corroborata da inequivocabili accertamenti medico-legali, permetteva di fare luce sulle cause del decesso del detenuto, inizialmente apparsa quale morte naturale“.

“Al contrario, le indagini eseguite,” spiega la Procura di Caltagirone, “accertavano che “G. T., mediante strangolamento, attingendo il collo del Calcagno, mentre questi dormiva, cagionava la morte di Calcagno”, suo compagno di cella. L’indagato, che era detenuto per un altro reato, e’ stato poi scarcerato e posto agli arresti domiciliari. Dopo i nuovi sviluppi, “l’indagato, peraltro gia’ condannato in passato per omicidio e tentato omicidio” e’ stato nuovamente arrestato e, dopo le formalita’ di rito, ricondotto in carcere. Il provvedimento cautelare del Gip e’ stato eseguito da carabinieri della locale sezione di Polizia giudiziaria della Procura di Caltagirone coadiuvati da militari dell’Arma della locale compagnia.

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Redazione