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Estorsione, droga e armi: 6 arresti nell’operazione “Gigante”

Dalle prime luci dell’alba a Genova e’ in corso una vasta operazione antimafia condotta dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) locale, coadiuvata dai Centri operativi Dia di Palermo, Milano e Torino. La Dia – riferisce una nota – sta eseguendo misure cautelari in carcere, emesse dal Gip del capoluogo, su richiesta della Procura-Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, nei confronti di sei indagati, accusati a vario titolo, per i reati di “trasferimento fraudolento di valori, aggravato dal fine di agevolare l’attivita’ delle associazioni mafiose”, “associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti”, “detenzione illecita di armi” ed “estorsione”. In corso anche il sequestro preventivo di un terreno in Palermo, nonche’ perquisizioni personali e domiciliari nei confronti di ulteriori indagati.

L’operazione, denominata “Gigante”, nasce dagli approfondimenti antimafia eseguiti dal Centro operativo Dia di Genova nei confronti di alcune societa’ impegnate nella logistica, dai quali e’ emerso il rischio di infiltrazione mafiosa attraverso alcuni esponenti del mandamento “Tommaso Natale” di Palermo, motivo per cui le societa’ sono state colpite da interdittive antimafia, emesse dalla Prefettura della Lanterna, nell’agosto e nel novembre 2022. Parallelamente, sono state svolte le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova, culminate negli odierni provvedimenti restrittivi che hanno attinto un imprenditore della logistica portuale, un dipendente di una ditta di spedizioni, un esponente di spicco della cosca mafiosa facente capo alla “famiglia Lo Piccolo” di Palermo, residente a Serra Ricco’ (GE), nonche’ tre cittadini sudamericani.

Sotto la lente degli investigatori e’ finita la compravendita di un terreno in Palermo, che l’imprenditore ligure, in concorso con l’esponente mafioso, aveva intestato fittiziamente ad una sua societa’, affinche’ non fosse sottoposto al sequestro nell’ambito di una misura di prevenzione patrimoniale che aveva colpito in precedenza il soggetto palermitano, gia’ condannato due volte per il reato di cui all’art. 416bis c.p. a Palermo. Per ottenere lo scopo, i due, avanti ad un Notaio di Massa Carrara, poi sanzionato dalla Dia per la violazione alla normativa antiriciclaggio, per aver omesso di svolgere l’adeguata verifica e di effettuare la segnalazione di operazione finanziaria sospetta, avevano simulato il trasferimento attraverso una vendita fittizia del terreno per una somma dichiarata di 30.000 euro, valore di molto inferiore al reale.

Il cespite, ubicato nel quartiere “Tommaso Natale-Cardillo” a Palermo, zona di influenza dell’omonima cosca di mafia, era di importanza strategica per la famiglia mafiosa che avrebbe voluto trasformarne la destinazione d’uso da agrumeto a zona edificabile, cosi’ da introitare ingenti guadagni. Il terreno di 5.000 mq e’ stato sottoposto a sequestro preventivo. Contestualmente, le indagini hanno portato alla scoperta di quattro pistole ed oltre 500 proiettili, occultati in un container/shelter, in uso alla societa’ logistica e nella disponibilita’ dell’imprenditore. 

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Redazione