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Droga, inchiesta “Demolition”: 7 ordinanze ad Acireale (ft e vd)

I Carabinieri della Compagnia di Acireale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.

Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere sono : Stefano Mario Balsamo, 57anni (convivente di Rita Anastasi); Rita Anastasi 53 anni (madre di Salvatore e Sonia Zagari); Giuseppe Borzì 44 anni; Pietro Coco, 48 anni; Vincenzo Ferro 37 anni; Salvatore Zagari 25 anni; mentre per Sonia Zagari , 35 anni è scattato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

L’indagine, denominata ‘Demolition’, ha fatto luce su un sodalizio criminale, principalmente fondato da un nucleo familiare, che, partendo da una base logistica allestita in un bar di Aci Bonaccorsi, estendeva i suoi interessi di spaccio al minuto di cocaina in altri comuni dell’hinterland del Catanese.

I militari dell’Arma, oltre a tratteggiare i ruoli ben definiti di ciascuno degli indagati all’interno dell’associazione, hanno registrato la presenza di bambini durante alcune fasi dell’attivita’ illecita. L’ordinanza cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura distrettuale di Catania, e’ stata eseguita in collaborazione con carabinieri della compagnia di Intervento operativo del XII Reggimento Sicilia e dei nuclei Elicotteri e Cinofili.

Operazione “Demolition

L’indagine

L’indagine, basata sul monitoraggio degli spostamenti e degli incontri tra i diversi personaggi, ha evidenziato un’intensa attività di vendita al minuto di cocaina dovuta alle numerose richieste telefoniche che gli acquirenti facevano pervenire sulle utenze mobili in uso ai consociati. 

Gli indagati tutti gravati da pregiudizi di polizia, organizzavano gli “appuntamenti” con la clientela soprattutto all’interno di un bar di Aci Bonaccorsi, gestito da Salvatore Zagari, o, in alternativa, nei pressi delle loro abitazioni.  

Il quadro probatorio raffigurato a carico degli associati ha consentito di definire il ruolo di ognuno degli indagati, i quali ponevano in essere le condotte illecite secondo meccanismi ben rodati e consolidati, a volte anche in presenza di bambini. Il sodalizio, principalmente fondato su base familiare, ha dimostrato notevoli capacità organizzative e un preciso modus operandi. La struttura verticistica dell’associazione imponeva determinati ruoli ai sodali, difatti, il principale indagato (a capo dell’organizzazione) Stefano Mario Balsamo si assicurava il costante approvvigionamento  della cocaina, intrattenendo rapporti ricorrenti con i fornitori di fiducia, Giuseppe Borzì e Pietro Coco, mentre alle donne erano attribuiti gli incarichi di dosaggio e confezionamento della droga, esercitati all’interno delle proprie abitazioni, agli altri sodali erano devolute le fasi di occultamento e cessione dello stupefacente.     

Nel corso dell’ attività investigativa, a riprova delle condotte criminose attribuite agli indagati, sono stati operati diversi arresti in flagranza e sequestri di sostanza stupefacente. 

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Redazione