“Il livello è basso oggi arrestano a uno e si fa pentito arrestano un altro…livello misero, basso, ma di che cosa stiamo parlando?.. “. E’ lo sfogo di un ‘picciotti’ di Cosa nostra, intercettato dai magistrati, in cui lamentava la “decadenza” di Cosa nostra e le “difficoltà” dei boss di “interloquire con il potere politico ed economico”. E’ quanto emerge dalla maxi operazione che all’alba ha portato in carcere quasi 200 persone a Palermo. “È stata spesso offerta la rappresentazione di un’associazione che, segnata dall’azione punitiva dello Stato, ormai si affanna nel farsi carico del mantenimento dei sempre più numerosi detenuti di mafia e delle loro famiglie e, parallelamente, stenta ad intraprendere, anche a causa di uno sfavorevole ricambio generazionale, perfino le iniziative bastevoli ad assicurare il soddisfacimento degli essenziali bisogni finanziari del sodalizio”. Così, i pm della Dda di Palermo nel provvedimento di fermo.
Questa situazione, “e la relativa necessità degli affiliati di restituire a Cosa nostra la sua appannata pregevolezza”, è stata “significativamente rappresentata, il 24 ottobre 2023, da Giancarlo Romano, figura emergente del mandamento di Brancaccio, poi ucciso il 26 febbraio del 2024”, nel corso di un lungo sfogo in cui “sottolineava la decadenza dell’associazione e, guardando al futuro, auspicava un’adeguata formazione culturale delle nuove leve per renderle capaci di ritornare ad interloquire, alla pari, con il potere politico ed economico”. “Io spero sempre nel futuro, in tutta Palermo, da noi, spero nel futuro di chi sarà il più giovane … ti devi fare il cervello tanto, (..) perché noi dobbiamo crescere (..) A scuola te ne devi andare.. (..) Conoscerai dottori, avvocati, quelli che hanno comandato l’Italia, l’Europa… (..)- dice ancora Giancarlo Romano – Per dire quando si parla dei massoni, i massoni sono gente con certi ideali ma messi nei posti più importanti. (..) Se tu guardi ” Il Padrino” il legame che aveva .. non era il capo assoluto.., lui è molto influente per il potere che si è costruito a livello politico nei grossi ambienti. (..) Noi che cosa possiamo fare? (..) Ma tu devi campare con la panetta di fumo, cioè così siamo ridotti? Le persone di una volta, quelli che disgraziatamente sono andati a finire in carcere per tutta la vita, ma che parlavano della panetta di fumo? Cioè se ti dovevano fare un discorso di fumo, te lo facevano perché doveva arrivare una nave piena di fumo. (..) Se tu parli con quelli che fanno business ti ridono in faccia, “ma questo business è?” (..). Siamo troppo bassi, siamo a terra ragazzi, non a terra noi come zona, tutta Palermo è a terra (..). Noi pensiamo che facciamo il business, oggi sono altri. Dico eravamo prima noi, oggi lo fanno altri, …quelli si fanno il business, noi siamo gli zingari)”.