La Procura Distrettuale della Repubblica, nell’ambito di indagini a carico di un 25enne indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia e di estorsione ha richiesto ed ottenuto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Catania Piazza Dante.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere hanno fatto luce, allo stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contradittorio dell’indagato, sulle condotte che sarebbero state poste in essere dal giovane sin dal 2017 allorché, non accettando la separazione dei genitori, che intimamente addebitava alla madre, si sarebbe reso autore di minacce ed insulti <<… appena ti piglio ti sfondo, ti ammazzo (…)!!! …>>, nonché di reiterate aggressioni fisiche nei confronti di quest’ultima e della sorella minorenne.
La situazione, già grave, sarebbe ulteriormente degenerata allorquando il giovane dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel 2019 in relazione al reato di spaccio di sostanze stupefacenti, è stato posto agli arresti domiciliari presso l’abitazione della madre convivente.
Quotidiane sarebbero divenute le minacce per ottenere continuamente denaro dalla madre, inizialmente da quest’ultima elargitegli, salvo poi successivamente scoprire che il figlio avrebbe utilizzato quei soldi, ammontanti a circa 400 euro mensili, per comprare sostanze stupefacenti.
Ciononostante la donna, nella speranza di non accendere l’ira del figlio e conseguentemente garantire l’incolumità propria e della figlia, avrebbe continuato a subire passivamente le sue pretese economiche.
In particolare il giovane in un’occasione, a dimostrazione dell’assoluto disprezzo nutrito nei confronti della propria madre, si sarebbe avventato su quest’ultima infilzandole le labbra e la fronte con un forchettone da cucina.
Anche la sorella del giovane però non sarebbe stata indenne dai comportamenti violenti del fratello, spesso sarebbe stata infatti presa a schiaffi, tirata per i capelli e quindi spinta fuori casa da quest’ultimo a causa dell’incondizionato appoggio da lei fornito alla madre.
L’ultimo grave episodio, che ha fatto alla fine capitolare la povera donna, sarebbe avvenuto lo scorso 29 settembre quando il giovane in compagnia di un amico, munito di una grossa mazza di ferro, si sarebbe presentato presso l’abitazione della madre tentando di abbatterne il portone d’ingresso, inveendo contro di lei e pretendendo contestualmente somme di denaro, nonché minacciandola anche di ucciderla unitamente alla sorella.
La poveretta, terrorizzata, avrebbe così chiesto aiuto ai Carabinieri e, nelle more del loro arrivo, sarebbe uscita in strada con la figlia per tentare di calmarlo, ottenendo purtroppo soltanto la sua esagitata reazione.
Lo scalmanato infatti si sarebbe scatenato contro di loro colpendole ripetutamente con schiaffi e pugni e solo il provvidenziale intervento di una turista di passaggio, che esterrefatta con il suo telefonino aveva ripreso la scena, avrebbe indotto il giovane a fermarsi e fuggire.
Le ripetute aggressioni fisiche patite hanno pertanto alla fine piegato la resistenza psicologica della madre che ha riferito l’accaduto ai militari della Stazione di Catania Piazza Dante, delegati delle indagini, il cui esito ha successivamente consentito alla Procura della Repubblica etnea di richiedere al GIP del Tribunale l’emissione della misura cautelare.