PALERMO (ITALPRESS) – Una struttura che proietta la sanità del territorio sugli standard europei e consente agli operatori di passare in breve tempo dall’esercitazione alla vita reale: al Policlinico di Palermo è stato inaugurato il Centro di simulazione in area medica ad alta fedeltà (Sim.Tra.Cc), che permetterà a studenti di Medicina, specializzandi e professionisti di simulare interventi su appositi manichini ad alta tecnologia prima di intervenire su pazienti in carne e ossa.
Alla presentazione del Centro, che sorge nel dipartimento Medicina di precisione in area medica, chirurgica e critica (edificio 4C) del Policlinico, hanno preso parte il rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, la direttrice generale dell’Azienda ospedaliera Maria Grazia Furnari e il responsabile didattico-scientifico del Centro Antonino Giarratano.
La struttura, finanziata con fondi del Piano sanitario nazionale (Psn), costituisce un volano di innovazione didattica e favorirà la formazione in area critica di tutte le discipline mediche e delle professioni sanitarie: l’obiettivo è mettere a disposizione di medici e operatori sanitari un ambiente controllato, sicuro e altamente realistico in cui acquisire, esercitare e sviluppare competenze prima di effettuare operazioni vere e proprie.
“Finalmente oggi inauguriamo una struttura che inseguiamo davvero da tanto tempo – sottolinea Midiri – Questo è un grande Centro di simulazione multilivello, nel senso che potrà essere utilizzato sia dagli studenti che dagli specializzandi. Provare per tante volte una procedura su manichini intelligenti riduce la curva di apprendimento e fa sì che procedure complesse possano essere svolte nel quotidiano con un livello di accuratezza e affidabilità davvero molto elevato: il raggiungimento di quest’obiettivo porta la nostra scuola di Medicina a livelli europei. Non è un servizio solo per i medici ma per tutti i professionisti delle aree sanitarie e di tutto quel complesso mondo che gira attorno ai pazienti”.
Per Lagalla l’inaugurazione del Centro costituisce un’ottima notizia in un contesto generale che necessita di un cambio di passo: “La sanità siciliana è ancora nel piano di rientro dopo vent’anni: il condizionamento rispetto alle possibilità di sviluppo è enorme, mentre la sanità delle altre regioni corrono noi camminiamo con la palla al piede. La colpa è di un sistema che non è mai stato sistema: i siciliani sanno essere ottimi solisti, ma pessimi orchestrali. Questo pone in difficoltà i governi, le direzioni strategiche, le amministrazioni che governano: dobbiamo iniziare a pensare in modo diverso e momenti come questo sono importanti per la didattica e la qualità dell’assistenza, dando maggiore sicurezza al paziente. Questo non è un punto di arrivo, ma di partenza per un lavoro comune che tenga insieme specializzazioni, discipline e modelli organizzativi: abbiamo fatto cose buone, ora cerchiamo di farle diventare ottime”.
Gli fa eco Faraoni, secondo cui è interesse del Sistema sanitario regionale “avere centri di formazione universitaria importanti e ben qualificati, che siano fonte di garanzia nei confronti di tutta la platea dei nostri studenti: i percorsi accademici meritano di essere applicati in un contesto di qualità e con la garanzia di risultati. Questa struttura darà un vantaggio a tutto il nostro Sistema: dobbiamo uscire dalla logica della ristrettezza e degli interessi legati solo a una comunità organizzativa, se vogliamo essere buoni cittadini dobbiamo essere in grado di integrare forze, risorse e impegno in un’ottica che genera valore. Riusciremo a fare buona sanità se il sistema sanitario universitario ci permetterà di avere ottimi professionisti nella platea dei nostri operatori: è la meritocrazia che deve fare da spartiacque in una regione che vuole evolversi e lasciare la coda di tutte le classifiche. C’è tanto lavoro da fare, ma se l’organizzazione è integrata e coesa riusciremo a ottenere un risultato eccezionale”.
Furnari esprime soddisfazione per il completamento della struttura dopo una lunga e complessa fase di gestazione: “La medicina ha avuto un’evoluzione importante in questi anni: abbiamo il dovere di supportare l’Università mettendo a disposizione strutture come questa, che sarà fondamentale per i giovani medici che si formeranno qui”.
Giarratano evidenzia come la scelta di posizionare il Centro nel dipartimento Medicina di precisione in area medica, chirurgica e critica non sia casuale: “Questo centro permetterà di fare simulazioni avanzate su tutte le discipline di tipo sanitario, con una collocazione particolare: al piano di sotto abbiamo 24 posti letto di terapia intensiva e al pianterreno pronto soccorso e area emergenza, quindi chi viene formato passa dalla simulazione alla vita reale”.
– Foto xd8/Italpress –
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