“In Italia ci sono tante squadre molto forti. Speriamo di piazzarci il più in alto possibile in campionato e di fare un buon cammino in Champions. Qui è tutto diverso rispetto all’Inghilterra, mi devo adattare ma sono tranquillo”, ha aggiunto ancora il campione belga che non dimentica il Manchester City. “Ho passato una vita in Premier League. Sarò a vita un tifoso dei Citizens, ma ora sono convinto di questo progetto. Il Napoli vuole investire. Ha già fatto tanti acquisti e io spero di poter dare il mio contributo. Qui imparerò un nuovo stile di gioco e conoscerò un nuovo campionato”.
In azzurro ritrova un compagni di tante battaglie come Lukaku. “Ho parlato sia con lui che con Dries Mertens per capire la città e la squadra. Ma alla fine è stata una mia decisione, di mia moglie e dei miei figli. Romelu è rimasto contento del mio arrivo. Lo conosco da quando aveva 13 anni. Abbiamo convissuto tanti anni insieme, anche al Chelsea”. Per lui il numero 10 nelle maglie di allenamento. “Sono rimasto un pò sorpreso all’inizio perchè sapevo che il numero era stato ritirato. E’ stato un bel gesto. Non credo che mi dia più pressione. Se giochi nel Napoli la pressione c’è. Maradona è una leggenda, sono orgoglioso di giocare nella sua squadra, ma lui è Diego, io sono De Bruyne”, ha sottolineato il centrocampista, in Italia dopo la scadenza del contratto con il ManCity.
“E’ stata la prima volta nella mia carriera che mi sono trovato in questa situazione, non ero mai stato un parametro zero. E’ chiaro che più passava il tempo, più mi sentivo stressato. Il Napoli ha presentato un progetto come hanno fatto altre squadre, ma credo che sia stata l’opzione migliore per me. Bisogna restare competitivi. C’è il sole rispetto a Manchester, ma io voglio dimostrare di essere ancora performante”. E con Antonio Conte non può che esserlo, dal momento che il tecnico italiano è molto esigente con i suoi calciatori. “Non ho parlato molto con lui. Abbiamo fatto un paio di sedute e ci siamo parlati in campo. Lo conosco perchè ha allenato in Premier. All’epoca giocava con una difesa a cinque. E’ un allenatore molto tattico ed è un bene per me. E’ un buon segno che sia rimasto al Napoli. Le prestazioni delle sue squadre parlano chiaro. Credo di poter imparare molto da lui. Sto cercando di guardarmi intorno. Tra cinque settimane sarò pronto”, ha concluso De Bruyne.
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(ITALPRESS).