L’indagine, condotta dalla Digos di Milano in stretta sinergia con la Direzione Centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo esterno, Aisi e Aise, scaturisce dal costante monitoraggio degli ambienti radicali online finalizzato a prevenire e contrastare la diffusione di contenuti potenzialmente idonei a favorire azioni violente nonchè fenomeni di auto-radicalizzazione da parte dei fruitori degli stessi.
Sono così emersi all’attenzione diversi profili social in cui il cui titolare – che si definiva pubblicamente “incubo dei grattacieli” in chiaro riferimento all’11 settembre 2001 – pubblicava numerosi contenuti apologetici dello Stato Islamico e di attentati di matrice jihadista nonchè di addestramento ed aperto incitamento al martirio, inviando ai suoi numerosi followers link diretti a siti di propaganda dell’Isis.
Ulteriori approfondimenti sul web, uniti a mirati servizi sul territorio, hanno consentito di ricondurre i profili individuati all’indagato. Il giovane aveva progressivamente abbandonato l’originario credo religioso musulmano sciita fino ad abbracciare la causa dello Stato Islamico. Per tale ragione, intenzionato a instaurare in Italia una provincia dello Stato Islamico, aveva richiesto a un soggetto attestato in territorio estero il contatto di un referente di Daesh, rendendosi disponibile a immortalarsi in un video in cui effettuava il giuramento di fedeltà all’Isis. L’indagato aveva inoltre iniziato a mostrare insofferenza per essere costretto a vivere nella terra dei kuffar, prospettando anche l’ipotesi di realizzare azioni violente contro i miscredenti sotto l’egida dello Stato Islamico.
(ITALPRESS).
-Foto: Polizia di Stato-