Venti condanne e una assoluzione sono state decise in abbreviato dal giudice del tribunale di Caltanissetta, Santi Bologna. Colpita la famiglia di Niscemi-Gela che si era riorganizzata.
Gli imputati (alcuni dei quali sono stati processati a piede libero) sono stati indagati nell’ambito del blitz “Mondo opposto” condotto dai carabinieri del Reparto territoriale di Gela. La condanna piu’ pesante – in linea con le richieste avanzate dai pm della Dda nissena – a carico di Alberto Musto il quale subito dopo la sua scarcerazione per mafia ed estorsione avrebbe voluto dare un segnale con un fatto di sangue agli imprenditori che 12 anni fa lo avevano denunciato e fatto arrestare.
Un omicidio sventato grazie alla sinergia delle forze di polizia. I sicari erano giunti a Niscemi dalla zona del Calatino. Con la sentenza e’ stata prevista anche una provvisionale per le parti civili rappresentate dall’Avvocatura dello Stato per il ministero dell’Interno, Paolo Testa per il Comune di Niscemi, Valerio D’Antona e Mario Cereaulo per la Fai antiracket sia regionale sia di Niscemi oltre che agli imprenditori che doveva essere ammazzati.