Un lungo applauso ha accolto l’arrivo nella chiesa San Giovanni Battista, a Misilmeri nel palermitano, il feretro di Sara Campanella, la studentessa universitaria uccisa lunedì scorso a Messina da un collega di università. La bara bianca dopo aver percorso pochi metri dalla chiesa delle Anime Sante, dove ieri era stata allestita la camera ardente, è stata portata a spalla dagli amici che indossavano una maglietta con su scritto ‘Mi amo troppo per stare con chiunque’, la frase che la 22enne aveva postato nel suo profilo social, e ancora ‘No alla violenza’. Nella chiesa gremita, che non è riuscita a contenere tutte le persone accorse per dare l’ultimo saluto alla 22enne, sono iniziati i funerali. A presiedere il rito l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.
Il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo, ha proclamato il lutto cittadino: bandiere a mezz’asta e un minuto di silenzio negli uffici comunali. Stessa scelta anche a Messina, la città in cui la giovane studentessa studiava e in cui ha trovato la morte, e nei comuni del Palermitano per disposizione del sindaco della città metropolitana, Roberto Lagalla. Ieri per tutto il giorno una folla commossa ha voluto rendere omaggio alla 22enne nella camera ardente allestita nella chiesa delle Anime Sante.
Sui cancelli della cittadella universitaria di Palermo in via Ernesto Basile, in concomitanza con i funerali a Misilmeri di Sara Campanella, è stato esposto uno striscione con la scritta “il femminicidio è omicidio di Stato”.