Balneari, Conflavoro Sicilia: “Con le gare europee le nostre coste potrebbero finire in mani straniere”

Redazione

| Pubblicato il giovedì 29 Agosto 2024

Balneari, Conflavoro Sicilia: “Con le gare europee le nostre coste potrebbero finire in mani straniere”

Per il segretario regionale della Sicilia e vice presidente nazionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara, “bisogna concepire norme compatibili che tutelino le nostre imprese e le persone"
di Redazione
Pubblicato il Ago 29, 2024

In Sicilia, su disposizione dell’assessore regionale Giusi Savarino, sono stati prorogati, fino a un massimo di trenta giorni, i termini di scadenza delle “autorizzazioni brevi” per le concessioni balneari in aree demaniali. Per il segretario regionale della Sicilia e vice presidente nazionale di Conflavoro, Giuseppe Pullara, “bisogna concepire norme compatibili che tutelino le nostre imprese e le persone. Serve chiarezza e trasparenza da parte di tutti. C’è un blocco degli investimenti con la conseguenza di avere stabilimenti balneari obsoleti, che non si rinnovano, imprenditori demotivati e il settore delle imprese dell’indotto delle attrezzature fermoIl timore- continua Pullara- è che con le gare europee le coste italiane potrebbero finire facilmente in mani straniere, pronti ad aggiudicarsi le concessioni balneari dei nostri litorali”. 

Il provvedimento della Regione serve per garantire il diritto dei concessionari a svolgere le loro attività per tutti i novanta giorni previsti dalla legge. L’autorizzazione breve, nelle more del recepimento della direttiva Bolkestein, può essere concessa per periodi limitati e porzioni di aree demaniali di non oltre mille metri quadrati per l’avvio di attività commerciali, sportive o ricreative, anche attraverso la realizzazione di strutture smontabili. La direttiva Bolkestein è una norma europea approvata nel 2006. L’obiettivo è quello di promuovere la parità di professionisti e imprese nell’accesso ai mercati dell’Ue. Secondo la direttiva, dunque, concessioni e servizi pubblici possono essere affidati a privati solo con gare pubbliche aperte a tutti gli operatori presenti in Europa.  Nel nostro Paese, da tempo, si lotta affinché la direttiva non venga applicata e questo per tutelare le imprese che nonostante le molte difficoltà, hanno investito sulle nostre spiagge. 

di Redazione
Pubblicato il Ago 29, 2024


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