“Operazione Coffee Break”: eseguito sequestro azienda e denunciate 5 persone per bancarotta

Redazione

| Pubblicato il mercoledì 31 Luglio 2024

“Operazione Coffee Break”: eseguito sequestro azienda e denunciate 5 persone per bancarotta

di Redazione
Pubblicato il Lug 31, 2024

Nell’ambito di complesse attività d’indagine coordinate dalla Procura della Repubblica di Catania, i Finanzieri del comando provinciale di Catania hanno dato esecuzione ad un decreto con cui il Giudice per le indagini preliminari ha disposto misure cautelari reali nei confronti di Salvatore Maria Lo Re (classe 1955), Filippo Danilo Lo Re (classe 1981), Krizia Mila Lo Re (classe 1987), Salvatore Maria Lo Re, Salvatore Comisi (classe 1952) e Domenico Pizzino (classe 1965), indagati, a vario titolo, per i reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale nonché per aver aggravato il dissesto della società in crisi.

Le investigazioni, svolte sotto la direzione della Procura della Repubblica da unità specializzate del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, hanno riguardato il dissesto della società “Distribuzione Caffè s.r.l.” di Catania, operante nel settore della lavorazione del caffè, raggiunta da sentenza di fallimento del Tribunale etneo nell’anno 2022.

Gli approfondimenti svolti avrebbero evidenziato – allo stato degli atti e nell’attuale fase del procedimento, in cui non si è pienamente realizzato il contraddittorio con le parti – che gli indagati avrebbero eseguito una serie di operazioni distrattive del patrimonio aziendale in una fase in cui la società, prossima al fallimento, stava accumulando ingenti debiti erariali e perdite di rilevante entità. Nello specifico, i predetti avrebbero posto in essere atti idonei e preordinati a proseguire l’attività commerciale nella newcoappositamente costituita, abbandonando la bad company.

In particolare, la società fallita, in una fase antecedente alla liquidazione, pur in presenza di un’importante esposizione debitoria, avrebbe comunque presentato un fatturato e un patrimonio netto che le avrebbe potuto permettere, attraverso una responsabile e oculata gestione, il risanamento del debito. Sarebbe stata invece operata una dilapidazione del patrimonio attraverso la svalutazione di crediti e disponibilità liquide, ovvero attraverso cessioni di beni che avrebbero comportato ingenti minusvalenze e perdite d’esercizio.

A questo sarebbe seguito lo spostamento dell’attività produttiva dalla società fallita verso la newco, la Dakri S.r.l., attraverso l’insinuazione della nuova società nella stessa sede della Distribuzione Caffè S.r.l. procedendo, successivamente, ad un progressivo passaggio dell’attività produttiva che avrebbe visto il graduale azzeramento del fatturato della fallita a favore della società subentrante, fino ad attestarsi agli stessi livelli pre-crisi.

Lo spoglio degli assetpiù importanti avrebbe riguardato anche dei valori intangibili riconducibili al cosiddetto know-how, travasato tramite l’assunzione dello stesso personale dipendente della fallita nella nuova società e non meno importante sarebbe risultata la possibilità di utilizzare lo stesso marchio per la commercializzazione dei prodotti.

In tal modo, la società “Distribuzione Caffè S.r.l.”, ormai in decozione con un imponente debito nei confronti dell’Erario pari a quasi tre milioni di euro, sarebbe stata abbandonata dalla compagine sociale che, dopo averne ceduto le quote, avrebbe costituito la newco, Dakri S.r.l.”. Con questa avrebbe continuato ad esercitare la medesima attività, attraverso gli assetdistratti dalla bad company, riuscendo a ripristinare il volume d’affari che nell’anno 2023 si attestava a quasi tre milioni di euro e un patrimonio netto pari a quasi 350 mila euro, come da ultimo bilancio, relativo all’anno 2022, depositato in camera di commercio.

Sulla scorta delle evidenze acquisite dal Nucleo Pef di Catania, il Gip presso il locale Tribunale, condividendo la proposta della Procura, ha dunque ritenuto sussistente in capo agli indagati un grave quadro indiziario in ordine ai reati contestati di bancarotta fraudolenta e documentale, disponendo il sequestro preventivo del nuovo compendio aziendale, ovvero della Dakri S.r.l., beneficiaria della distrazione dalla fallita.

Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal Gip, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.

L’attività d’indagine si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Procura della Repubblica e dalla Guardia di Finanza di Catania, finalizzate al contrasto della criminalità economico-finanziaria e, in particolare, di tutti quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla crescita e alla realizzazione di un mercato pienamente concorrenziale sul quale si basa lo sviluppo di una società più equa e attenta ai bisogni di ciascuno.

di Redazione
Pubblicato il Lug 31, 2024


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