“Chi gli toglie il pane a mio nipote gli tolgo la vita”, 3 arresti per estorsione a Canicattì

Redazione

| Pubblicato il martedì 09 Luglio 2024

“Chi gli toglie il pane a mio nipote gli tolgo la vita”, 3 arresti per estorsione a Canicattì

di Redazione
Pubblicato il Lug 9, 2024

La Polizia di Stato di Agrigento, su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, ha dato esecuzione nella mattinata odierna a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 persone – una delle quali già condannata in via definitiva per l’appartenenza alla compagine mafiosa denominata “stidda” -, ritenuti responsabili del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Si tratta di Antonio Maria, 74 anni; Antonio La Marca, 34 anni; Giovanni Turco, 24 anni. Il Gip ha disposto nei confronti dei tre indagati, tutti di Canicattì, la misura cautelare della custodia in carcere. 

Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Agrigento e dal Commissariato di Canicattì sono iniziate ad Aprile dello scorso anno in seguito al danneggiamento seguìto da incendio che ha interessato la saracinesca di un magazzino nel territorio di Canicattì.

L’attività investigativa ha permesso di ipotizzare che gli arrestati, al fine di preservare gli interessi economici ed imprenditoriali del titolare di un’autofficina anch’egli arrestato, ossia Antonio La Marca avrebbero costretto la vittima dell’estorsione a non concedere in locazione un magazzino di sua proprietà ad un soggetto che, adibendolo ad officina meccanica, avrebbe potuto rappresentare fonte di concorrenza per il predetto titolare dell’officina già aperta in zona. I tre, con fare minaccioso, si sarebbero infatti recati presso l’abitazione della vittima, mentre il condannato per l’appartenenza alla stidda, Antonio Maria, avrebbe proferito frasi minatorie all’indirizzo della stessa, rimarcando la sua appartenenza all’associazione mafiosa, peraltro nota alla stessa vittima, e ricordandole che “in quella zona comandava lui”.  

In quel frangente, inoltre, uno dei due correi si sarebbe rivolto alla donna minacciandola che le avrebbe fatto “la faccia tanta” se mai si fosse permessa di cedere in locazione il magazzino.

Occorre ricordare che Antonio Maria già condannato per l’appartenenza alla stidda è stato coinvolto nelle dinamiche operative di quella organizzazione mafiosa, impegnata tra la fine degli anni 80 ed i primi anni 90 nella cruenta guerra con cosa nostra: diversi collaboratori di giustizia lo hanno indicato come soggetto inserito nel gruppo stiddaro di Canicattì e, pertanto, era finito nel mirino della locale consorteria di cosa nostra che intendeva sopprimerlo.

Operazione della Polizia a Canicattì

Tale sorte era toccata proprio a suo figlio, ucciso dal clan rivale nel corso della guerra di mafia.

Le indagini si sono avvalse anche del contributo dichiarativo fornito dalla vittima e dai suoi congiunti che hanno raccontato alla Polizia di Stato la spedizione messa in atto con spregiudicatezza dai tre arrestati poche settimane prima del danneggiamento, opponendosi così al pervasivo sistema di controllo del territorio esercitato dalla compagine mafiosa in quella zona del territorio canicattinese.

Tra gli episodi contestati anche una estorsione ai danni della proprietaria di un magazzino a Canicattì. Maira, paventando la sua appartenenza alla Stidda, avrebbe minacciato e costretto la signora a non affittare i suoi locali a soggetti che avevano intenzione di aprire una officina e che avrebbero potuto dunque creare concorrenza a La Marca, titolare della medesima attività commerciale. “Chi gli toglie il pane a mio nipote io gli tolgo la vita .. mi conosce a me? Sa chi sono io? Tuo figlio non ne deve affittare .. per soverchia..”. 

Operazione anti usura Canicattì, l’uscita degli arrestati

L’odierno provvedimento, emesso dal G.I.P. di Palermo, si basa sui gravi indizi di colpevolezza e su un quadro indiziario emerso nel corso delle indagini, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertati in sede di giudizio.

di Redazione
Pubblicato il Lug 9, 2024


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