“Operazione 3×2”, l’eroina venduta in promozione: 26 misure cautelari

Redazione

| Pubblicato il martedì 06 Dicembre 2022

“Operazione 3×2”, l’eroina venduta in promozione: 26 misure cautelari

Il nome del blitz da una particolare strategia messa in atto dal gruppo criminale
di Redazione
Pubblicato il Dic 6, 2022

 In tempi di ‘magra’ anche il mercato degli stupefacenti adotta le sue ‘promozioni’. L’hanno chiamata operazione “3×2” i carabinieri del comando provinciale l’operazione scattata all’alba nelle province di Catania, Messina, Palermo, Enna, Cosenza e Benevento.

Il nome del blitz da una particolare strategia messa in atto dal gruppo criminale che per aumentare i volumi di vendita inviava sui cellulari dei clienti abituali delle vere e proprie “offerte promozionali 3×2”, pubblicizzando la possibilita’ di acquistare tre dosi al costo di due.

Duecento militari dell’Arma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Stefano Montoneri che ha visto coinvolte 26 persone, indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di stupefacenti.

Questi i nove arrestati: Giuseppe Arena, 49 anni; Vincenzo Cardillo, 44; Gaetano Di Giovanni, 47; Natale Ferrera, 37; Riccardo Giustolisi, 60; Antonino Longo, 41; Antonino Maida, 63; Angelo Pagano, 46; Pietro Santangelo, 46. I nove sono finiti in carcere. Per altri cinque indagati sono scattati obbligo di dimora e di firma. Tra gli indagati anche l’agrigentino Francesco Restivo, alias “Turi il profugo”.

Le indagini, guidate dalla Procura della Repubblica di Catania (i pubblici ministeri Giuseppe Salvino Sturiale e Fabio Salvatore Platania, coordinati dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo) hanno consentito di scardinare un gruppo criminale a conduzione “familiare”, operante nei Comuni di Catania, Misterbianco, Adrano, Mascalucia, San Giovanni La Punta e Piedimonte Etneo, che si occupava della vendita, all’ingrosso e al dettaglio, di partite di eroina, approvvigionando anche altre organizzazioni malavitose dell’hinterland catanese.

Dall’indagine e’ emerso un articolato sistema di gestione del traffico di stupefacenti, i cui proventi illeciti, stimati in diverse centinaia di migliaia di euro (circa 3.000 al giorno), venivano sia reinvestiti nel mercato della droga, attraverso l’acquisto di circa 3 chili di stupefacente al mese, che utilizzati per il mantenimento dei vertici dell’associazione e dei pusher, remunerati con una sorta di “stipendio fisso”, piu’ una “commissione” in base al quantitativo smerciato.

di Redazione
Pubblicato il Dic 6, 2022


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