COMO (ITALPRESS) – Notte di negoziazione ad Asso, in provincia di Como dopo che ieri un carabiniere ha sparato contro il suo comandante e poi si è barricato all’interno della caserma.
L’epilogo della vicenda si è avuto intorno all’alba di oggi, quando un team del GIS ha effettuato un blitz con un’unità cinofila d’assalto bloccando e disarmando il brigadiere che si era asserragliato all’interno della stazione. Prima di essere bloccato, l’uomo è riuscito a esplodere un colpo ferendo in maniera non grave, al ginocchio, un operatore del GIS, subito soccorso dai sanitari già presenti sul posto. Morto il luogotenente Doriano Furceri, comandante della stazione.
Il brigadiere, che sembra soffrisse di problemi psichici, era stato riammesso in servizio a seguito del giudizio di una commissione medico ospedaliera esterna all’Arma e dopo una copiosa documentazione medico sanitaria di una struttura ospedaliera pubblica. “I tragici accadimenti avvenuti all’interno della stazione Carabinieri di Asso in provincia di Como addolorano profondamente tutta l’Arma”, scrive il comandante generale Teo Luzi che a nome di tutti i carabinieri, si stringe attorno alla famiglia della vittima, garantendo la “massima trasparenza nell’accertamento dei fatti”.
L’epilogo della vicenda si è avuto intorno all’alba di oggi, quando un team del GIS ha effettuato un blitz con un’unità cinofila d’assalto bloccando e disarmando il brigadiere che si era asserragliato all’interno della stazione. Prima di essere bloccato, l’uomo è riuscito a esplodere un colpo ferendo in maniera non grave, al ginocchio, un operatore del GIS, subito soccorso dai sanitari già presenti sul posto. Morto il luogotenente Doriano Furceri, comandante della stazione.
Il brigadiere, che sembra soffrisse di problemi psichici, era stato riammesso in servizio a seguito del giudizio di una commissione medico ospedaliera esterna all’Arma e dopo una copiosa documentazione medico sanitaria di una struttura ospedaliera pubblica. “I tragici accadimenti avvenuti all’interno della stazione Carabinieri di Asso in provincia di Como addolorano profondamente tutta l’Arma”, scrive il comandante generale Teo Luzi che a nome di tutti i carabinieri, si stringe attorno alla famiglia della vittima, garantendo la “massima trasparenza nell’accertamento dei fatti”.
AGGIORNAMENTO
Il luogotenente Doriano Furceri non voleva riammettere in servizio il brigadiere Antonio Milia, dopo la sospensione per motivi psichiatrici. Secondo quanto emerge da indiscrezioni in ambienti investigativi, sarebbe stata questa la causa scatenante, il motivo che ha portato il brigadiere ad avere una discussione con il superiore fino ad ucciderlo. Doriano Furceri, ucciso ad Asso, in provincia di Como, da un collega, era nativo di Palermo. Aveva 58 anni e si era trasferito per lavoro in Lombardia ormai da tempo.
Milia era stato sospeso in concomitanza con l’arrivo ad Asso di Furceri, nel febbraio scorso: un provvedimento preso dai vertici della Compagnia di Como in seguito ad alcuni comportamenti allarmanti, che avevano fatto emergere una tendenza suicida del militare, per via, sembra, di una crisi dei rapporti con la moglie. Gli era stata inoltre tolta la pistola di ordinanza. Fino alle scorse settimane, quando Milia ha ottenuto il via libera al reintegro in servizio da parte della commissione medica di Milano, senza alcuna limitazione. Ma il luogotenente Forceri non lo riteneva in condizioni tali da poter tornare al lavoro, per cui l’aveva messo forzatamente in ferie. Da qui, molto probabilmente, gli attriti e la discussione sfociata in omicidio ieri pomeriggio.
(ITALPRESS).
– foto ufficio stampa Carabinieri-
– foto ufficio stampa Carabinieri-