Personale delle Volanti veniva inviato presso una struttura ricettiva della città, a seguito della segnalazione riguardante un ospite di nazionalità indiana, il cui passaporto registrato al momento dell’ingresso nella struttura risultava segnalato come oggetto di furto.
Sul posto si constatava la presenza del cittadino indiano, che declinava le proprie generalità, l’uomo veniva accompagnato in ufficio al fine di compiere tutti i necessari accertamenti relativi al passaporto. Dalle verifiche esperite, anche con l’ausilio di personale degli Uffici della Polizia Marittima e di Frontiera, emergeva come in uno dei visti apposti sul passaporto vi fosse un effigie fotografica dell’uomo che non corrispondeva affatto con quella con cui il visto era stato registrato.
Pertanto, il documento appariva subito come alterato, oltre che oggetto di furto, e verosimilmente anche nella pagina bio-data.
A quel punto il cittadino indiano, posto dinanzi all’evidenza, declinava le proprie reali generalità, differenti rispetto a quelle comunicate in precedenza. L’uomo veniva, quindi, sottoposto a perquisizione personale, all’esito della quale venivano rinvenute otto fototessere, di cui quattro perfettamente corrispondenti a quelle apposte sul visto spagnolo risultato alterato e due corrispondenti alla foto apposta nella pagina bio-data del passaporto indiano.
A seguito di tutto quanto emerso, il cittadino indiano veniva arrestato per i reati di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, ricettazione e false attestazioni o dichiarazioni a pubblico ufficiale.
Dei fatti veniva data notizia al P.M. di turno che disponeva di tradurre l’arrestato presso la Casa Circondariale Piazza Lanza di Catania, in attesa del giudizio di convalida innanzi al G.I.P.