“Il voto anomalo espresso in quest’aula e’ stato frutto di una autonoma iniziativa o esprime un disagio verso un governo che non appare piu’ rappresentativo della maggioranza? O esprime un segnale di insofferenza verso chi presiede questo governo e quindi se ci sono le condizioni per continuare? E’ da qui che e’ partita la verifica di governo con i partiti, offrendo loro la possibilita’ anche di azzerare la giunta, di modificarla o anche di tirarsi fuori. Da parte mia non un segno di sfiducia verso gli assessori, il mio e’ stato un gesto di rispetto verso le forze politiche del centrodestra. La verifica dopo avere parlato con i vertici della coalizione ha portato un risultato: nessuno ha chiesto la sostituzione della propria rappresentanza in giunta e tutti hanno detto di volere lavorare fino all’ultimo giorno della legislatura. Ne ho preso atto con piacere: quel voto dunque non e’ stato frutto di scelte politiche dei partiti”.
Cosi’ il governatore Nello Musumeci, parlando all’Ars dove e’ in corso il dibattito, richiesto dalle opposizioni, dopo che il presidente aveva ipotizzato l’azzeramento della giunta alla luce del voto per i grandi elettori del Capo dello Stato.
Musumeci ha aggiunto: “Sarebbe da ipocrita negare che in questa legislatura non ci siano state fibrillazioni tra l’Assemblea e il governo, degenerate a volte in pregiudizio ideologico da parte delle opposizioni e non solo, e in qualche caso un pregiudizio personale”. Il governatore ha sostenuto che questo conflitto istituzionale ha radici antiche, a partire dal 2001 con l’elezione diretta del presidente della Regione siciliana. Sono tre “gli impegni” che il governatore Nello Musumeci ha scritto nella sua agenda fino ad aprile: la legge di stabilita’ e il bilancio 2022, il Pnrr e la nuova programmazione dei fondi Ue 2021-27. Lo ha detto il presidente della Regione rivolgendosi all’aula nel corso del suo intervento a sala d’Ercole per il dibattito sulla situazione politica nella maggiorana.”Mancano solo sette mesi alla presentazione delle liste regionali e circa due mesi alla formalizzazione delle candidature per le amministrative, compresa Palermo: certamente un lasso di tempo non ampio ma a volte l’avarizia del calendario puo’ essere neutralizzata dall’impegno e dalla passione di ciascuno di noi. Saranno mesi di intenso lavoro per tutti. Dovremmo sperare di trovare il tempo per affrontare leggi di riforma, come quella dei rifiuti, dei consorzi di bonifica, della forestale: alcuni di questi disegni di legge sono stati licenziati dalle commissioni di merito, da parte del governo si ribadisce la massima e doverosa disponibilita’ e sono convinto che ognuno di noi fara’ la propria parte”.
Cosi’ il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, concludendo il suo intervento all’Ars sulla situazione politica nella coalizione.”Quest’aula e’ stata teatro nel tempo di sgambetti e congiure ordite contro gli uomini di governo. Tutti metodi non edificanti ma quasi fisiologici nel rapporto tra governo e Parlamento. Quel pomeriggio pero’ (il giorno del voto dei tre grandi elettori per il Capo dello Stato), l’aula era chiamata non a un voto programmatico ma a un voto istituzionale e quel voto ha costituito un’offesa non alla mia modesta persona ma all’istituzione che rappresento per il popolo siciliano”. Cosi’ il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, nel suo intervento all’Ars. “Comprensibile quindi la mia amarezza e la mia ferma condanna, che ribadisco anche ora, verso gli autori che hanno agito con rancore e spirito di vendetta, forse a seguito di qualche mio no a qualche richiesta di natura politica ma dal mio punto di vista non ricevibile”, ha aggiunto.