Adesso è ufficiale, l’avvocato Angela Porcello, arrestata nel corso dell’operazione antimafia “Xidy” del febbraio scorso e che vede tra gli indagati anche Matteo Messina Denaro.
L’avvocato Porcello, compagno del boss Giancarlo Buggea, ha rotto ogni tentennamento e ha messo nero su bianco le sue reali intenzioni con una lettera vergata a mano datata 23 dicembre 2021 indirizzata al Gup del Tribunale di Palermo, Paolo Magro che sta processando una trentina di mafiosi nell’aula bunker di Palermo.
La decisione ultima è maturata nel corso di questi ultimi mesi dopo che l’avvocato Porcello aveva aperto una fase collaborativa sottoscrivendo alcuni verbali alcuni già noti. Tuttavia, i pubblici ministeri non hanno ritenuto piena e decisiva la volontà collaborativa dell’indagata e non hanno lesinato certamente critiche e giudizi negativi sull’atteggiamento della Porcello. Alle prime ammissioni del legale, oggi cancellata dall’albo, hanno fatto seguito altre dichiarazioni di tenore diverso, come ad esempio, quelle contenute nell’ultimo verbale del 22 ottobre scorso. In questo caso l’avvocato Porcello ha fatto marcia indietro negando talune importanti circostanze prima ammesse. Ed oggi, come detto la nuova svolta: Angela Porcello era presente in aula tramite video-collegamento con il carcere laziale dove si trova detenuta. Vestita di nero, capelli ingrigiti, chiede la parola per revocare i suoi avvocati di fiducia.
Ha affermato l’ex avvocato: “Voglio pentirmi. Sono affiliata a Cosa Nostra per volontà del mio compagno. Per scelta sentimentale prima. Poi per il tramite della mia professione, ero avvocato e mafioso. Affiliazione conquistata sul campo. Prima dell’udienza voglio parlare con il pubblico ministero. So molte cose e soprattutto so cose inedite su Catania”.
Ed ha chiesto già da adesso una garanzia: la protezione dei suoi familiari.
Il pubblico ministero presente è Calogero Ferrara. Che al momento non si è pronunciato.
Il suo nuovo legale, difensore di ufficio, l’avv. Sergio Lapis, chiede termine a difesa e lo ottiene. Il Gup ha deciso di stralciare la sua posizione processuale ed il processo rinviato al 10 gennaio 2022.
La difesa dell’imputato Giancarlo Buggea, ex compagno di Angela Porcello è intervento chiedendo la revoca dell’ordinanza stralcio.
Il giudice conferma la sua ordinanza, motivando che su tale provvedimento non è necessaria alcuna interlocuzione.
Situazione particolare anche per l’imputato e latitante da lustri Matteo Messina Denaro che essendo irreperibile in questo procedimento ha costretto il Gup a disporre, non essendo verificatesi le condizioni la sospensione processo, dell’apertura di un autonomo fascicolo. Anche lui sarà processato a parte. Udienza prevista per 11.1.2023.
Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Canicattì, Amici giudice Rosario livatino onlus, Centro studi Pio La Torre, Sos Impresa, Associazione Antonio Caponnetto; Solidaria Scs onlus.
L’udienza preliminare fissata dopo la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pubblici ministeri della Dda nei confronti di 30 persone è giunta alla fase cruciale e vede alla sbarra: Matteo Messina Denaro, detto “u siccu”, latitante da una vita (stralciata la sua posizione); Giuseppe Falsone, detenuto, boss di Campobello di Licata; Giancarlo Buggea, canicattinese, ritenuto un boss di prestigio; Luigi Boncori, 69 anni, di Ravanusa; Luigi Carmina, 55 anni, di Caltanissetta; Simone Castello, 71 di Villafrati; Antonino Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Emanuele Cigna, 21 anni, di Canicattì; Giuseppe D’Andrea, 50 anni, assistente capo di polizia, di Agrigento; Calogero Di Caro, 74 anni, boss di Canicattì; Vincenzo Di Caro, 40 anni di Canicattì; Pietro Fazio, 48 anni, di Canicattì; Gianfranco Gaetani, 53 anni, di Naro; Antonio Gallea, 64 anni di Canicattì; Giuseppe Giuliana, nato in Francia ma residente a Delia, 56 anni; Giuseppe Grassadonio, 50 anni di Agrigento; Annalisa Lentini 41 anni di Agrigento; Calogero Lo Giudice, 47 anni di Canicattì; Gaetano Lombardo, 64 anni e Gregorio Lombardo, 66 anni, entrambi di Favara; Antonino Oliveri, 36 anni, di Canicattì; Calogero Paceco, 56 anni, di Naro; Giuseppe Pirrera, 62 anni, di Favara; Filippo Pitruzzella, 60 anni, ispettore fino a poche settimane fa in servizio al Commissariato di Canicattì; l’avv. Angela Porcello, 51 anni di Naro (posizione stralciata); Santo Gioacchino Rinallo, 61 anni di Canicattì; Stefano Saccomando, 44 anni di Palma di Montechiaro ; Giuseppe Sicilia, 42 anni, di Favara; Calogero Valenti, 57 anni, nato Germania) residente a Canicattì.
L’indagine avrebbe pure svelato i componenti della nuova Stidda che si sarebbe contrapposta alla famiglia di Cosa Nostra. Ipotizzate anche una serie di estorsioni, in particolare nel settore delle mediazioni agricole.
Tra gli avvocati difensori ricordiamo Nico D’Ascola, Renata Accardi, Diego Giarratana, Giovanni Castronovo, Calogero Meli, Daniela Posante, Lillo Fiorello, Antonino Gaziano, Giuseppe Vinciguerra, Salvatore Manganello, Salvatore Pennica e Giuseppe Barba.