Falso in perizia è il reato contestato ai tre medici legali, nominati nel 2016 dalla Procura di Catania e indagati oggi dallo stesso ufficio per l’autopsia su un neonato morto all’ospedale Garibaldi di Nesima, pochi giorni dopo essere stato operato da due cardiochirurghi di una struttura sanitaria di Roma.
Lo hanno reso noto il legale della famiglia, l’avvocato Antonio Cozza, del foro di Perugia e il padre del bambino, Giuseppe Messina, che chiedono “adesso la Procura adotti in tempi celeri gli opportuni provvedimenti”.
I tre medici legali erano stati incaricati dallo stesso ufficio giudiziario di eseguire la perizia.
“La nostra azione – hanno aggiunto legale e padre del neonato – si fermerà soltanto quando il piccolo avrà ricevuto piena giustizia”.
Il provvedimento della Procura fa seguito a una nuova perizia disposta dall’ufficio giudiziario che ‘sconfesserebbe’ quella precedentemente redatta e sulla base della quale era stata chiesta l’archiviazione del fascicolo. In sede di udienza camerale il Gup ha accolto l’opposizione dell’avvocato Cozza e ha disposto una nuova perizia medico legale.
“Dal nuovo esame – ha concluso il penalista – emerge che la morte del piccolo è ascrivibile ad un grave errore dei sanitari che lo ebbero in cura all’ospedale di Garibaldi-Nesima. E non solo. La Procura su impulso dell’associazione Aria Nuova Onlus, ha iscritto nel registro degli indagati i consulenti che inizialmente si occuparono della vicenda”.