ROMA (ITALPRESS) – Occorre un “intervento sulle università per formare i docenti” e “un percorso di formazione e poi di riqualificazione” che accompagni gli insegnanti durante tutta la loro vita professionale. Così il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, illustrando le linee programmatiche in audizione nelle commissioni riunite Cultura di Camera e Senato.
“Con l’Inps abbiamo una previsione per i prossimi 10 anni dei docenti in uscita” ha anticipato, spiegando che quante persone andranno in pensione tante ne verranno inserite: nuovi insegnanti che li sostituiranno nell’ottica di “una macchina di assunzione continua nel tempo. Un Paese che non investe nella scuola è un Paese che non cresce”. Bianchi ha poi osservato che “nei prossimi 10 anni avremo 1 milione e 400 mila ragazzi in meno”, spiegando che “avremmo quindi dovuto avere tanti insegnanti in meno” ma invece “dobbiamo uscire dalla meccanica lineare tot docenti-tot studenti”. Occorrono quindi più insegnanti comunque spiega Bianchi e a questi “va e andrà riconosciuto di più nel confronto contrattuale”. L’obiettivo è “recuperare le disparità e le diseguaglianze, la dispersione e la povertà” ha spiegato Bianchi, che pone nel suo discorso, e nelle politiche che il suo ministero porta avanti, “al centro le persone, gli studenti e il diritto allo studio” perchè “aumentare le competenze – ha sottolineato – e quindi la competitività, e quindi la crescita” comporta aumentare il numero di “coloro che possono partecipare alla crescita del Paese, con competenze adeguate all’epoca che stiamo vivendo”.
(ITALPRESS).
“Con l’Inps abbiamo una previsione per i prossimi 10 anni dei docenti in uscita” ha anticipato, spiegando che quante persone andranno in pensione tante ne verranno inserite: nuovi insegnanti che li sostituiranno nell’ottica di “una macchina di assunzione continua nel tempo. Un Paese che non investe nella scuola è un Paese che non cresce”. Bianchi ha poi osservato che “nei prossimi 10 anni avremo 1 milione e 400 mila ragazzi in meno”, spiegando che “avremmo quindi dovuto avere tanti insegnanti in meno” ma invece “dobbiamo uscire dalla meccanica lineare tot docenti-tot studenti”. Occorrono quindi più insegnanti comunque spiega Bianchi e a questi “va e andrà riconosciuto di più nel confronto contrattuale”. L’obiettivo è “recuperare le disparità e le diseguaglianze, la dispersione e la povertà” ha spiegato Bianchi, che pone nel suo discorso, e nelle politiche che il suo ministero porta avanti, “al centro le persone, gli studenti e il diritto allo studio” perchè “aumentare le competenze – ha sottolineato – e quindi la competitività, e quindi la crescita” comporta aumentare il numero di “coloro che possono partecipare alla crescita del Paese, con competenze adeguate all’epoca che stiamo vivendo”.
(ITALPRESS).