Le autopsie sui soggetti deceduti per Covid-19 si possono e si devono fare in sicurezza. Lo dice uno studio, condotto da alcuni ricercatori catanesi e coordinato dal professore Cristoforo Pomara, ordinario di medicina legale dell’Universita’ di Catania e componente del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid in Sicilia, che verra’ pubblicato nelle prossime ore sulla rivista internazionale specializzata ‘Diagnostics’, dal titolo “Safe management strategies in clinical forensic autopsies of confirmed Covid-19 cases”. “La ricerca dimostra scientificamente che l’esecuzione di un’autopsia clinico-forense, su soggetti deceduti con Covid-19, e’ da ritenersi assolutamente sicura per gli operatori coinvolti qualora si rispettino le linee guida internazionali”, dice Pomara.
Sono stati effettuati oltre 500 campionamenti utili in tempi differenti: prima dell’autopsia, alla fine dell’autopsia senza rimuovere il corpo e dopo le operazioni di pulizia e disinfezione del personale e della sala autoptica. I ricercatori catanesi hanno dimostrato che i campioni raccolti su mascherine, visiere e indumenti dopo la disinfezione sono risultati tutti negativi a tracce di Rna virale, evidenziando come sia assolutamente efficace e sicura questa procedura per la messa in sicurezza tanto per gli operatori quanto per i luoghi di lavoro. Il gruppo, che ha portato a termine lo studio, e’ formato da Cristoforo Pomara (coordinatore), Monica Salerno, Francesco Sessa, Aldo Liberto, Massimiliano Esposito, della cattedra di medicina legale dell’Universita’ di Catania, Antonella Agodi, Margherita Ferrante e Martina Barchitta, della cattedra di igiene e medicina preventiva dell’Universita’ di Catania, Venerando Rapisarda e Caterina Ledda, cattedra di medicina del lavoro dell’Universita’ di Catania, Anna Rita Mattaliano, direttore sanitario dell’ospedale ‘San Marco’ di Catania, e Patrizia Grassi, responsabile laboratorio di analisi di patologia clinica dell’ospedale ‘San Marco’ di Catania. (ANSA).